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Intreccio del vimine: fasi e tecniche di lavorazione (Parte 3)

Lavorazione e intreccio del vimine, di ramoscelli e di altre piante spontanee raccolte in campagna.

Semplici e di facile apprendimento sono le tecniche di intreccio del vimine per la realizzazione di cestini dalle svariate funzionalità. Sono in pochi però a conoscerle realmente.

Sveliamo allora i segreti di quest’arte tanto antica ma ancora oggi tanto popolare.

  1. Una volta procuratisi un numero pari di ramoscelli, ad esempio otto, si inizia dal fondo del cestino. Quattro di questi ramoscelli vengono scissi al centro con il punteruolo.
  1. Si crea quindi un’apertura nella quale vengono fatti passare gli altri quattro ramoscelli, formando una croce che costituisce la struttura radiale della base.
  1. A questo punto comincia l’intreccio di ramoscelli di piccolo diametro intorno al centro della croce.
  1. Si continua con la formazione della struttura, con ramoscelli di diametro maggiore (montanti), su cui si baserà l’alzata del cesto. I montanti devono essere posti equidistanti tra loro, proprio perché andranno a formare la struttura stessa dell’alzata.
  1. Si procede dunque con la tessitura. La tessitura classica prevede l’utilizzo di tre ramoscelli: ogni ramoscello che dà forma al tessuto del cesto deve essere intrecciato attorno ai montanti, passando prima sopra a due e poi sotto a uno.
  1. Quando i ramoscelli utilizzati per la tessitura si esauriscono, essendo impiegati in tutta la loro lunghezza, devono essere sostituiti con dei nuovi, lasciando la parte terminale dei vecchi ramoscelli sotto la base del cesto, in modo da non rendere visibili le giunzioni e non rovinare l’estetica del manufatto.

Et voilà il cesto è pronto!

Mettetevi alla prova! Provate anche voi a cimentarvi nella creazione di cesti in vimini e a riscoprire questa pratica, ancora attuale e molto diffusa nella nostra cultura rurale.

 

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